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Luigi Serafini

"Ritorno in via Porta Dipinta 12, 28 anni dopo"

“Ricordo una bella cena con amici a Palazzo Moroni 28 anni fa, ospiti di Lucretia Moroni, conosciuta a Soho, NY City. Era, ahimè, assente  il Cavaliere in Rosa, partito per l’Hermitage di San Pietroburgo, all’epoca Leningrado. Alcune coincidenze mi riportano ora nello stesso luogo, ma con dei miei lavori, tra cui il Codex Seraphinianus, allora all’inizio della sua avventura e ignaro di future edizioni russe o cinesi. Tornare così a Palazzo Moroni è un’emozione da condividere come a una festa di compleanno. Grazie, Lucretia, per la nuova ospitalità!”.

Partners

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Biografia

Durante gli studi di architettura, Serafini lavora con Maurizio Sacripanti e Luigi Pellegrin. Nel 1971 viaggia attraverso gli Stati Uniti con sacco a pelo e Rolleiflex e si ferma a lavorare da Paolo Soleri presso la nascente Arcosanti. Nel 1972 scende fino a Babilonia, lungo l’Eufrate. Nel 1973 visita l’Africa equatoriale e il fiume Congo. Successivamente comincia la carriera come architetto.

Nel 1981 pubblica la prima edizione del Codex Seraphinianus con Franco Maria Ricci Editore, che richiama l’attenzione di Roland Barthes e su cui Italo Calvino scrive un saggio pubblicato nella raccolta “Collezione di sabbia” (Oscar Mondadori). Il Codex Seraphinianus è stato inoltre d’ispirazione fin dal 1986 per il coreografo francese Philippe Decouflé, autore delle cerimonie dei Giochi Olimpici di Albertville.

Serafini oltre a essere pittore, scultore, ceramista, orafo etc., compie le sue brave incursioni nel campo del design, come nel 1981 con il collettivo Memphis di Ettore Sottsass e poi con progetti dall’impronta chiaramente metalinguistica, come le sedie “Suspiral” e “Santa” per Sawaya & Moroni o i vetri e le lampade per Artemide.

Nel 2002 realizza “Geometrindi e Matematindi”, un grande tondo dipinto per la Sala Consiglio del Dipartimento di Matematica Francesco Brioschi del Politecnico di Milano.

Dal 2003, all’uscita della stazione Materdei della nuova Metropolitana di Napoli, è presente una grande scultura in bronzo policromo, Carpe Diem, preceduta da una pavimentazione con bassorilievi in poliestere colorato, “Paradiso Pedestre”.

Da maggio a giugno 2007 si svolge al PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano) una “Mostra Ontologica” dal titolo “Luna-Pac Serafini” che conta quasi 11.000 visitatori in poco più di 30 giorni.

Nel luglio 2008 viene realizzata l’installazione frontaliera in legno policromo “Balançoires sans Frontières” (Altalene senza Frontiere) a Castasegna, lungo il confine italo-elvetico, dopo Chiavenna e sulla strada per St. Moritz. La struttura permette di dondolarsi tra le due Nazioni confinanti e recentemente è stata acquisita dal Comune svizzero.

Ha pubblicato racconti con Fandango, Bompiani, Archinto, nonché articoli su numerosi quotidiani italiani e collaborato con programmi di Rai Radio Tre.